Il Purosangue Arabo

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Penetrare nel mondo del puro sangue Arabo significa varcare i limiti del razionale, abbandonare i propri riferimenti e le proprie certezze per accogliere, incredulo, meravigliato, la magia di un eterno mistero. La nascita stessa di questa razza va oltre l’intelletto: come può un animale cosi grande, cosi fragile, che si nutre di erba e che beve decine di litri d’acqua al giorno, nascere e sopravvivere nel deserto Arabico? Soltanto la potenza divina può produrre un miracolo simile.

Secondo i beduini, che condividono la vita di questa strana creatura da migliaia di anni, Dio creo il cavallo Arabo. Egli disse al vento del sud: “Creerò dalla tua sostanza un nuovo essere che sarà la gloria dei miei eletti, l’onta dei miei nemici, l’ornamento dei miei servi”. “Crea, Signore, crea questo essere” rispose il vento.

E così nacque un piccolo cavallo dalla criniera setosa, con la fronte larga, con le orecchie scolpite, dal profilo concavo ornato di un naso all’insù, dalle narici tremanti. Le sue lunghe gambe più che galoppare volano, il suo dorso corto e ondulato come un’anguilla, i suoi piedi stretti e duri martellano allegramente il suolo. Dio l’ha fatto resistente ma testardo, provocatore ma tenero, fiero ma fedele. Egli gioca cosi intensamente per quanto combatte, divora i chilometri danzando, sembra nutrirsi del vento avendo al contempo delle armoniose e sensuali forme.

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Sulla scia di questo “bevitore del vento”, Si susseguono leggende. Una delle più antiche afferma che il Re Salomone ha offerto ai beduini il loro primo cavallo arabo, lo stallone Zâd-er-Râkib. Questi avrebbe dato origine alla stirpe del puro sangue arabo. Altre leggende hanno le loro origini nei cavalli catturati dal pronipote di Noè, lo stallone Hoshaba e la cavalla Baz. Ma bisogna attendere l’epoca del profeta Maometto, nel VII secolo affinché le grandi linee del cavallo arabo delineino un percorso più chiaro sino a noi.

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Il cavallo arabo si lanciò alla conquista del mondo. Verso levante, dove gli zoccoli delle cavalle calpestano I’Impero Bizantino e poi verso l’Asia centrale. Ma anche verso ponente, scendendo rapidamente verso l’Africa del Nord, poi la Spagna, prima di essere fermati in Francia. Questa conquista militare del puro sangue arabo si sdoppia rapidamente da un’invasione pacifica. Le armate dell’Europa, affascinate dalla temibile cavalleria saracena, si impossessarono di misteriosi stalloni orientali per dare della superbia ai loro pesanti destrieri. Sin dall’antichità, il sangue arabo veniva utilizzato per infondere bellezza, foga e resistenza agli equidi del bacino mediterraneo. Ii profilo concavo del celebre Bucefalo, montatura mitica al servizio delle conquiste di Alessandro Magno, illustra questa influenza.

Ma nel Medio Evo, e successivamente in modo più  particolare nel XVIII e XIX secolo, durante la creazione della maggior parte delle razzi attuali il pure sangue arabo non smetterà di imporsi, di approfondire la propria influenza, per non dire la sua dominazione. Questa razza é allevata e utilizzata attualmente a tutte le latitudini, in tutti i continenti, qualunque sia il clima 0 la cultura equestre. Ancora più sorprendenti, i pony, cavalli pesanti o cavalli da sella attuali sono per i due terzi influenzati da vicino 0 da lontano dall’Arabo. Essere mitico, creatura da sogno, simbolo di grazia ma anche di conquista, il pure sangue arabo non smette di incidere la propria immagine nel cuore degli uomini di tutte le nazioni, di tutti i continenti. Non é un cavallo, é IL cavallo, unico nel sue genere. Colui che fa di noi dei bambini affascinati, degli innamorati appassionati, degli assetati di bellezza e di libertà.

Il puro sangue arabo culla i nostri più bei sogni e svela, da oltre 4000 anni, il meglio della nostra umanità.

FOTO E TESTI:
Web e Gabriele Boiselle, Il Purosangue arabo

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